VISIVAMENTE POETICI IN NOME DELL’ARTE
Silvano Belloni, Mariapia Borgnini, Antonella Ottolina e Marie Perny

Testo del poeta Silvio Raffo
Introduzione a cura di Mya Lurgo

 

Visivamente poetici in nome dell’Arte: in questa mostra si è chiesto agli artisti di sognare ad occhi aperti senza pregiudizi e di lasciar sgorgare parole e immagini viscerali, affinché potesse compiersi la comunione-comunicazione con l’osservatore.  Vi sono sfere e atmosfere che riflettono pensieri e inglobano dubbi esistenziali, dai quali non possiamo dimetterci. Vi sono parole ricamate e rimuginate, fino a diventare dolci e altre ancora invece, trattenute, ghiacciate e racchiuse in blocchi di plexiglass. Vi sono poesie che sfidano il caso e dirompenti scivolano sul dorso di libri sovrapposti con logica coerenza.
Tutto può diventare poesia, se la volontà guida l’occhio interiore oltre il guardare già conosciuto e classificato.
Essere “visivamente poetici” è un modus vivendi per imparare a cogliere il bicchiere mezzo pieno, fino a riconoscere il miracolo nel quotidiano.