CORPI: INVOLUCRI DI CARNE, LUCE E PENSIERO
Alberto Bertoldi, Olga Cabezas, Damiano Casalini, Martin Della Croce Hoffmann, Donato Frisia JR, Paola Giordano, Resi Girardello, Mya Lurgo, Stella e Riccardo Ranza, Alessandro Spadari

 

 

«ACENTRISMO? PARLIAMONE» 

Con quest’intestazione la Mya_Lurgo_Gallery apre una serie di mostre collettive per indagare il concetto di a-centrismo allo scopo di consolidare e promuovere entro il 2008 un gruppo di artisti polivalenti, a rappresentanza internazionale di questo nuovo Manifesto d’arte senza circonferenze.
Ogni esposizione tratterà un argomento specifico, a partire dal primo tema in esame, “CORPI: involucri di carne, luce e pensiero”, con l’intento di rappresentare l’Essere nei suoi contenuti à travers l’Immateriel.
Due premesse iniziali e una domanda provocatoria per saggiare il terreno operativo:

1) Il fisico, economista e scrittore austriaco Fritjof Capra nel suo volume Il Tao della Fisica spiega … “ogni volta che una particella è confinata in un piccolo spazio, essa reagisce a questa limitazione agitandosi dentro e tanto più piccola è la regione in cui è confinata, tanto più veloce la particella si muove … Queste alte velocità fanno si che l’atomo appaia come una sfera rigida e ciò dà alla materia l’aspetto solido famigliare”.

2) La fisica oggi riesce a spiegare che l’atomo è composto essenzialmente da spazio vuoto, un vuoto che è energia, di cui un centimetro cubo (una biglia) ne contiene più di tutta la materia solida dell’intero universo conosciuto. È quindi accettabile domandarsi se l’insostenibile leggerezza dell’essere sia insostenibile solo per quelle mentalità fedeli alla preconfezionata immagine di sé?

Gli artisti invitati sono chiamati a realizzare un’opera ispirata, al fine di scorporare dal comune e radicato concetto di corpo fisico, altre visioni / versioni di riferimento collettivo. La rivelazione, madre dell’Acentrismo, saprà far emergere la sua voce in ogni artista-ricercatore, il quale farà in modo di acentrizzare / rimuovere il centro delle proprie impalcature egoiche, allo scopo di rendere puro il servizio d’arte, con tutti i mezzi espressivi che gli sono congeniali.
Qui di seguito, il consiglio (e le istruzioni per l’uso) del saggio Chunag-tzu trasmesso agli artisti prima di dare il via ai lavori in corso: Sedere e dimenticare. “Lascio inerte il corpo e bandisco l’intelletto. Abbandonando la forma e respingendo la conoscenza, faccio parte del gran Tutto. Questo intendo con sedere e dimenticare”.